Romanzo

il gatto meccanico

Man mano che James si convince che Conor non è autistico, viene prima attirato nello strano mondo di Conor delle “cose che il gatto sa” e poi nelle storie di Morgana del suo amico “Re leone”.

James però viene trascinato ancora più profondamente nel mondo di Laura che all’inizio è quello di una donna sola e piuttosto difficile e poi alla fine, nel mondo della sua immaginazione, un mondo che lei ha costruito, ma che è così pieno di visioni e odori, di persone che conducono la loro vita di tutti i giorni, al punto che è difficile sapere se siano reali o meno.

Questo è un romanzo ricco, con molti livelli di lettura, scritto in modo coinvolgente, una vera festa per coloro che riflettono, per coloro che amano meditare su un libro dove aver girato l’ultima pagina.
– Carol Thorson 

The Sunflower Forest

In occasione di una visita ad alcuni amici in Galles nel 1980, Torey un giorno era seduta di fronte al camino nel loro cottage di pietra in attesa che il tè fosse pronto e le è capitato in mano un giornale locale in cui ha letto un articolo su una donna del posto che era finita nel programma nazista Lebensborn durante la Seconda Guerra Mondiale. Quella sera ha scritto al suo agente che “le era venuta un’idea” che non l’ha mai abbandonata e quattro anni dopo, THE SUNFLOWER FOREST è stato il risultato di quell’intuizione.

Torey ha utilizzato il cottage dei suoi amici e il paesaggio gallese come ambientazione. “Mara”, il personaggio principale di THE SUNFLOWER FOREST, non si basa su una persona reale, ma è semplicemente una creazione di Torey per indagare sui problemi di quel trauma generazionale. Torey non sa dire se si sente lusingata o offesa dal fatto che spesso i lettori e perfino i critici di THE SUNFLOWER FOREST si sono rifiutati di credere che Mara fosse immaginaria.