Libri

come in una gabbia

“Nel periodo in cui si occupava di Kevin, Torey ha lavorato anche con Sheila e Jadie.

COME IN UNA GABBIA è rimasto il libro preferito di Torey per molti anni. “Sentivo di aver trovato la mia voce narrante in COME IN UNA GABBIA” dice. “La mia giovinezza appariva un po’ troppo in UNA BAMBINA e avrei riscritto completamente FIGLI DI NESSUNO, se avessi potuto.”

figli di nessuno

Questo è il libro si chi Torey su cui non riesce a tornare e le è impossibile rileggere. è stato scritto molto rapidamente, circa 20 pagine al giorno, e dato che quando lo scriveva era molto impegnata con una classe vera, Torey non si è presa molto tempo per riesaminarlo. Dice che adesso non riesce a rileggerlo perché “è scritto davvero piuttosto male” e questo secondo lei rovina la storia. Torey confessa che un’altra ragione per la quale non riesce a rivedere e rileggere FIGLI DI NESSUNO è che “è un po’ un libro di vendetta” che esprime le sue frustrazioni verso l’insegnante descritta come Edna nel libro e nei riguardi della legislazione.

“Probabilmente sarebbe stato un libro migliore se io solo fossi stata un po’ meno arrabbiata quando l’ho scritto”, dice.

il gatto meccanico

Man mano che James si convince che Conor non è autistico, viene prima attirato nello strano mondo di Conor delle “cose che il gatto sa” e poi nelle storie di Morgana del suo amico “Re leone”.

James però viene trascinato ancora più profondamente nel mondo di Laura che all’inizio è quello di una donna sola e piuttosto difficile e poi alla fine, nel mondo della sua immaginazione, un mondo che lei ha costruito, ma che è così pieno di visioni e odori, di persone che conducono la loro vita di tutti i giorni, al punto che è difficile sapere se siano reali o meno.

Questo è un romanzo ricco, con molti livelli di lettura, scritto in modo coinvolgente, una vera festa per coloro che riflettono, per coloro che amano meditare su un libro dove aver girato l’ultima pagina.
– Carol Thorson 

la figlia della tigre

Torey, in origine, non voleva scrivere il seguito di UNA BAMBINA. Quando UNA BAMBINA è stato pubblicato, il suo editor pensava che la vita di Sheila dopo aver lasciato la classe di Torey era così triste che sarebbe stato meglio non dire più nulla. Anche Torey sentiva che sarebbe stato difficile scrivere il seguito di UNA BAMBINA perché quel libro era stato “una sorta di fiaba” e aveva dato al lettore l’impressione di “e vissero tutti contenti”. Un seguito avrebbe reso “la vita reale troppo evidente”.

Alla fine ha scritto LA FIGLIA DELLA TIGRE per rispondere a una provocazione di Sheila che scherzosamente le aveva detto che non ci sarebbe mai riuscita.

The Sunflower Forest

In occasione di una visita ad alcuni amici in Galles nel 1980, Torey un giorno era seduta di fronte al camino nel loro cottage di pietra in attesa che il tè fosse pronto e le è capitato in mano un giornale locale in cui ha letto un articolo su una donna del posto che era finita nel programma nazista Lebensborn durante la Seconda Guerra Mondiale. Quella sera ha scritto al suo agente che “le era venuta un’idea” che non l’ha mai abbandonata e quattro anni dopo, THE SUNFLOWER FOREST è stato il risultato di quell’intuizione.

Torey ha utilizzato il cottage dei suoi amici e il paesaggio gallese come ambientazione. “Mara”, il personaggio principale di THE SUNFLOWER FOREST, non si basa su una persona reale, ma è semplicemente una creazione di Torey per indagare sui problemi di quel trauma generazionale. Torey non sa dire se si sente lusingata o offesa dal fatto che spesso i lettori e perfino i critici di THE SUNFLOWER FOREST si sono rifiutati di credere che Mara fosse immaginaria.

UNA BAMBINA

UNA BAMBINA non è nato come libro. Torey lo ha scritto come storia personale per registrare la sua straordinaria esperienza con Sheila. è stato solo dopo averlo terminato che ha preso in considerazione la possibilità di pubblicarlo.

UNA BAMBINA è il primo libro di Torey e anche la primissima cosa che lei abbia presentato per la pubblicazione. La storia è stata scritta molto rapidamente, in soli otto giorni dall’inizio alla fine. Ci sono voluti solo 42 giorni dal momento in cui ha iniziato a scrivere UNA BAMBINA a quello in cui ha firmato un contratto con G.P. Putnam’s Sons per la pubblicazione.

UNA BAMBINA è attualmente pubblicato in 28 lingue ed è stato adattato in varie forme diverse, inclusi un’opera in un atto, uno spettacolo di marionette in giapponese e un film TV.

una bambina e gli spettri

Scrivendo UNA BAMBINA E GLI SPETTRI il tema che Torey voleva affrontare specificamente era la difficoltà che i professionisti incontrano nell’interpretare i disturbi del comportamento. All’epoca in cui ha scritto UNA BAMBINA E GLI SPETTRI, era preoccupata per tutte le persone che si imbarcavano in strane avventure, come gli abusi satanici e rituali e i disordini multipli di personalità e quindi voleva dimostrare quanto fosse difficile dal punto di vista dei professionisti stabilire esattamente che cosa stava capitando – e quanto fosse facile nella diagnosi lasciarsi influenzare dalle proprie inclinazioni personali.

UNA BAMBINA E GLI SPETTRI è stato il primo libro che gli editori hanno rispedito a Torey perché lo riscrivesse. La fine poco chiara non piaceva. Ma poiché è una storia vera, Torey ha trovato difficile trovare una fine più adeguata. Il problema è stato risolto introducendo un lungo epilogo che è stato riscritto quindici volte prima di essere accettato.

UNA BAMBINA E GLI SPETTRI sarebbe poi diventato il secondo libro più popolare di Torey dopo UNA BAMBINA. Ha raggiunto la classifica dei libri più venduti in cinque paesi.
Torey ancora non è sicura di che cosa sia realmente accaduto a Jadie.

una di loro

Torey non intendeva mettersi a scrivere di Ladbrooke in UNA DI LORO. Voleva scrivere dei bambini e includere Ladbrooke solamente nella sua qualità di assistente nella classe. Ma, man mano che il libro procedeva, Torey fu sorpresa nel rendersi conto che era diventata la storia di Ladbrooke. Allarmata per il fatto che gli editori avrebbero potuto non gradire questa deviazione rispetto al progetto che avevano comprato, presa dal panico ha inviato per posta le 250 pagine del manoscritto incompleto al suo editor per Natale di quell’anno per sapere se avrebbe dovuto andare avanti o meno. Fortunatamente a tutti è piaciuta la “storia che si scriveva da sola”.